La bellezza non conosce vergogna

Un nuovo genere di bellezza da abbracciare e da celebrare
Non c’è posto per la vergogna qui
C’è una forza che spinge da dentro
una forza che esploderà portandosi dietro
le mie viscere sanguinanti
Questo è il tipo di dolore al quale desidero soccombere
in un furore naturale, fisico, che seda l’agonia

Sto imparando che la fragilità non è sempre fragilità
che la fragilità può consumarti in un modo bello e maestoso
E che la fragilità può farti innamorare
del dolore
della fatica ebbra
degli aghi che ti iniettano roba dentro
di quelli che ti succhiano ed aspirano sangue rosso porpora
delle gengive sanguinanti
delle giunture dolenti
del vomito
e di una sfilza di altre cose rivoltanti

E i polmoni apparentemente senza fiato
ti tengono in un ansimo continuo
come se stessi nuotando in un liquido acquoso
fatto di elettroliti, proteine, carboidrati,
lipidi, urea e altre cose
che mi ricordano
il laboratorio di biologia delle scuole superiori

Sembra brutto, invece è miracolosamente stupendo
È un nuovo genere di bellezza da abbracciare e da celebrare
E qui non c’è posto per la vergogna
Io non mi vergogno
C’è solo orgoglio, cose strane, e una nuova me

***

La bellezza non conosce vergogna [Beauty Knows No Shame, di Apiorkor Seyiram Ashong-Abbey]
Traduzione di Maria Pia Arpioni

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