Ritratto di una bambina al muro di confine

Tutte le donne nella mia vita sono affamate

L’ho scritto cento volte.
Non so come altro raccontarlo:
la bambina sul ciglio della strada,
la pesca ammaccata,
il colletto stretto,
la notte piena di uccelli.

Il suo corpo è un lungo fiume
che attraversa ogni stanza.

Guardala in cucina,
guardala in piedi dietro il cancello,
guarda come mette le mani a coppa
per un po’ di sapone,
un po’ di pane,
del latte dolce.

Dimmi,
dove la metto?
questa bambina schiacciata contro il confine,
questa bambina che ingoia i suoi documenti tutti interi,
questa bambina che geme come un uccellino da una recinzione

Guarda le sue mani
che reggono il piattino rotto,
cuciono l’orlo della gonna,
cullano l’ultima arancia,
supplicano Dio con tutti i suoi nomi.

Dove la metto?

Dimmi cos’è dovuto.
Qui, il pugno di capelli.
Qui, il labbro tagliato.
Qui, le gambe;
aperte come un frutto.

Chi la prenderà?
questa bambina dispiacere-della-casa,
questa bambina fiume-di-api,
questa bambina che-canta-di-notte,
questa gola piena di fantasmi.

****

[Su gentile concessione dell’autrice]

Traduzione di Gaia Resta

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