Una specie di dolore architettonico

Nel luogo del massacro
le macchie di sangue non sono un’anomalia.
Di solito
    la macchia dell’amore inizia
con un tradimento del governo,
   un banchetto sacrilego
sui sogni malridotti dei
lavoratori migranti,
   sulle guerre chimurenga
e sugli inni alla libertà dimenticati.

        Salario e sale
pregano per acque più dolci
   La siccità delle pensioni che
affligge l’esistenza di mio nonno
   e quella di sua figlia in diaspora.

Portiamo su di noi la carcassa di una nazione per conto
degli avvoltoi politici.

Una malattia nascosta che affonda
nelle gengive dei nostri denti.
   Quasi ogni notte dico una preghiera per te,
avvolta nella silhouette della coscia scintillante
dell’estate o nel suo tramonto piangente.

E quando l’inverno arriva con le sue gioie
presidenziali e i suoi dolori residenziali
una catarsi di comignoli sanguinanti
su ricche proprietà

Credo che i grattacieli siano amanti, non
edifici
Una specie di dolore architettonico
che svetta sulla metropoli della mente
Penso alle città come a persone comuni
che si affrettano verso casa sotto la pioggia
che danzano sulle buche del
loro passato

Mi domando,
Si può cucire un corpo come un cappotto caldo o illuminare
il filo invisibile del desiderio o è
meglio semplicemente uscire a comprare un altro
pacco di candele?

****

[Su gentile concessione dell’autrice]

Traduzione di Gaia Resta

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