Sono di razza mista, sangue misto, birazziale
meticcia, di colore.
Comunque tu la veda
Il sangue di lui si è mescolato con il sangue di lei
Si è mescolato con il loro sangue
Per fare il nostro sangue.
E ora tutto quel sangue scorre
Nelle sottili, meravigliose vene
Dei miei figli.
Noi siamo il nuovo sangue.
Sangue africano.
Fummo colonizzati e riorganizzati
Eppure camminiamo ancora a piedi nudi
Su un terreno denso e rosso.
Ho capelli birazziali
Occhi di razza mista
E così i fianchi, le labbra, le cosce
Tra le quali non vedi l’ora di infilarti
Ma non riesci ad ammetterlo
Ora ribalto la questione.
Vuoi inquadrare quellli come me.
Farci sentire più a nostro agio con il nostro tipo.
Ma, dimmi.
Dove pensi di trovare
Una un po’ Ugandese, un po’ Inglese, un po’ Indiana?
Per non parlare del pizzico di te, tanto per nominarne un po’.
Non abbastanza nera per essere moglie.
Non abbastanza bianca per essere una “sugar mummy“.
Non abbastanza asiatica
per essere accettata nella tua cerchia.
Ma questa poesia non è un modo per essere accettata da te.
Questa poesia non è un tentativo
di radunare quelle come me
Sotto l’ombrello vittimistico
delle conseguenze dei nostri genitori.
Questa poesia è semplicemente una testimonianza
della mia verità
La mia realtà.
Tutte queste lacrime per tutti questi anni
sulla mia identità individuale?
Non ero ancora in grado di vedere la bellezza
nella mia unicità.
Ma non voglio la tua compassione.
Voglio soltanto che rimetta nel libretto di nascita
i preconcetti con cui i tuoi avi ti hanno nutrito
Perché il colore della mia pelle non rappresenta
I miei scopi, i miei obiettivi.
Il colore della mia pelle non rappresenta la mia anima.
Tutto ciò che i miei genitori hanno fatto.
Ѐ stato provare. Qualcosa. Di nuovo.
Fare l’amore l’uno con l’altra
Cadere l’uno nelle braccia dell’altra
e celebrare il risultato
della loro meravigliosa connessione con il mondo.
Che io sia uno scherzo della natura, una sfigata
una ribelle senza una causa
Sono libera
Quindi dimmi
Vuoi provare a stare con me?
***
Io sono [I Am, di Roshan Karmali]
Traduzione di Maria Pia Arpioni
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