Il nero

Sono il canto del silenzio che parla ai vostri cuori
e la verità nella mia bocca ha uno strano colore

Addomestico le parole e creo ponti
tra i popoli e le loro speranze

Quando il loro cuore s’imperla con le lacrime delle paure
e dolcemente muore il tempo delle fatiche

Sono il canto del silenzio che parla ai vostri cuori
e la verità nella mia bocca ha uno strano colore

Scrivo versi cuciti con parole
Parole nate da lettere
E le lettere di tutti i tempi hanno scritto delle storie
Storie che nascono attraverso i secoli e le memorie
Nient’altro che per divenire il patrimonio di una lingua
che forgia l’amore attraverso il tempo

Sono il canto del silenzio che parla ai vostri cuori
e la verità nella mia bocca ha uno strano colore

In qualche angolo del mondo
il nero disegna ombre
stanche di lasciar scappare qualche lacrima nella penombra
ma al di là delle incertezze figlie delle nostre bassezze

Il nero non è solo un colore,
è il bagliore che scompare quando resta la paura

L’ombra che ripugna quando ci si rifiuta di veder la luce
al di là della carne
Il nero non è mai stato simbolo di disgrazia
Un po’ più della lotta di Martin Luther King

Il nero è un valore

Quando in principio l’energia creatrice
aleggiava sulle acque
si narra che la luce non esistesse
In principio tutto era nero …

Quando il primo giorno della Genesi
la luce fu separata dalle tenebre
ecco il mattino, il giorno, la sera, la notte, nera

Quando si viene al mondo e alle sue meraviglie
si cerca di capire
e qui, tra noi uomini, tutto comincia a scuola
con una lavagna nera

Quando nei nostri slanci di devozione, il nostro spirito si eleva verso il cielo
dolcemente nella penombra, meditiamo nel buio, nero

Vedete, il nero non è solo un colore
è il bagliore che rimane quando la paura scompare
l’ombra che ripugna quando ci si rifiuta di vedere la luce
al di là del carne

Il nero non è mai stato simbolo di disgrazia
Un po’ più della lotta di Martin Luther King

Il nero è un valore

***
Il nero [Le noir, di Line Zokro (Lyne des mots)]
Traduzione di Giovanna Molinelli

 
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