Basta

il

Ho pianto troppo, ho stretto troppo,
Ho sofferto troppo senza protestare.
Sono stata picchiata, sono stata schiacciata,
Sono stata frantumata, e poi abbandonata.

In ufficio, bisogna incassare,
Non parlare, non irritare.
Capo perfetto, mani fuori posto,
Silenzio costretto, paura radicata.

A casa, bisogna incassare,
Mascherare lividi e pensieri.
Lui rientra tardi, vuole mangiare,
Una parola di troppo, bisogna incassare.

In strada, bisogna incassare,
I fischi, le mani alzate,
Le parole sdolcinate, veleno glassato,
I passi troppo pesanti sul selciato.

Il mio corpo giudicato, classificato, pesato,
Troppo scoperto, troppo imbacuccato,
Troppo scolpito, troppo ammaccato,
Ma mai come dev’essere piazzato.

Senza ascoltarmi mi hanno maritata,
Giovane ragazza appena sbocciata,
Senza scelta, senza voce, senza libertà,
Un semplice contratto da rispettare.

E quello sguardo, quell’aria impaziente,
Le sue dita troppo forti, la sua voce opprimente,
La mia dignità schiacciata gli è indifferente,
Il mio sonno rubato, il mio “no” calpestato.

E io incasso, e io mi taccio,
E io mando giù, e io mi piego,
Ma sotto la pelle, si alza un grido,
Un fuoco che danza, un fuoco vivo.

Basta aspettare, basta fuggire,
Basta piacere, basta soffrire,
Basta incassare, basta mentire,
Basta subire senza mai punire.

Perché noi, le donne che sono state ferite,
Che sono state gettate via, che sono state bruciate,
Siamo in piedi, pronte a gridare,
E questa volta, pronte a trionfare.

Trionferemo, scaleremo,
I muri eretti per punirci,
Le leggi scritte per tradirci,
Le catene forgiate per tenerci.

Parleremo, ruggiremo,
Quelli che fanno soffrire tremare faremo,
Spezzeremo i loro troni, spezzeremo le loro risa,
Spezzeremo il loro mondo costruito sull’ira.

Giudicheremo, lotteremo,
Punteremo il dito, nomineremo,
Niente più perdono, niente più oblio,
Niente più scuse per i colpevoli nascosti.

Siamo fiamme, siamo mari,
Siamo cuori, siamo guerre,
Siamo madri, siamo sorelle,
Siamo voci che urlano in coro.

Diciamo addio alle ingiustizie subite,
Diciamo addio alle notti piene di non detti,
Diciamo addio alla paura del disprezzo,
Diciamo addio ai pianti nel suo letto.

Perché se cadiamo, è per rialzarci,
Perché se soffriamo, è per crescere,
Perché se sanguiniamo, è per scrivere,
La storia di un mondo pronto ad aprirsi.

E sulle nostre orme, ne verranno altre,
Altre voci, altri nomi,
E ogni lacrima diverrà dono,
E ogni grido, una rivoluzione.

Allora tremate, carnefici del passato,
Perché sotto le vostre risate abbiamo sofferto,
Ma sotto i vostri pugni abbiamo forgiato,
L’arma che vi rovescerà.

*****

[Traduzione di Giovanna Molinelli]

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