Tu volti la testa.
“È mio figlio”, dico io.
“Me l’hanno strappato dalle braccia”, dico io.
Ha imparato a usare il fucile.
Se n’è andato in giro a sparare di villaggio in villaggio.
Noi tutti diventammo il nemico.
Le foglie di lapena non bastavano a nasconderci.
Ci hanno dato coperte, fagioli e posho*
Siamo diventati degli sfollati.
Poi ho sentito che era morto.
“È mio figlio”, piangevo
“Me l’hanno strappato dalle braccia”.
Era mio figlio.
Me l’hanno strappato dalle braccia.
***
*posho= cibo a base di mais
Mio figlio Nok [My son Nok, di Beatrice Lamwaka]
Traduzione di Giulia Cerino
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