Viviamo in un’epoca in cui l’umanità
non riconosce il proprio diritto all’alimentazione
Autointossicazione, autodistruzione, ci si suicida!
Credendo che faccia bene ingoiare tutto ciò che brilla
Non è oro tutto ciò che luccica
Non dimentichiamo che il cammino per l’inferno
è lastricato di buone intenzioni
Nutrirsi è un’esigenza
Siamo dunque pronti a scegliere i nostri alimenti
Ci si chiede se gli alimenti siano equilibrati
L’aspetto e la misura non bastano a renderli nutrienti
Gli ospedali sono saturi di malnutriti
Pazienti affetti da cancro, malattie cardiovascolari
Bambini che soffrono di carenza vitaminica,
Ritardo dello sviluppo intellettivo e della crescita
Siamo dunque pronti a scegliere i nostri alimenti
Come ben disse Molière nell’Avaro
Mangiamo per vivere, non viviamo per mangiare
Il corpo ha bisogno della buona cucina
Non della bellezza esteriore del piatto,
Ma di un pasto bilanciato per una salute perfetta
Siamo dunque pronti a scegliere i nostri alimenti
Troppi alimenti tossici sul mercato alimentare
L’origine dei nostri prodotti stranieri non ha fonte
Alimenti sconsigliati
Li mangiamo per quanto ci attraggono
L’organismo ne soffre
e l’aspettativa di vita ne paga un caro prezzo
Nutrirsi è un’esigenza
Siamo dunque pronti a scegliere i nostri alimenti
Prodotti di casa nostra
Gboma, Ademe, Gbekui, hummmm
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I prodotti della nostra terra infondono la gioia di mangiare
gioia di vivere, allegria, buon umore
Grazie agli alimenti nutritivi dei nostri prodotti locali
Naturali, privi di prodotti tossici
Consumiamo prodotti locali
Consumiamo i prodotti della nostra terra!
Cambiamo mentalità per lo sviluppo dell’economia
Incoraggiando i produttori locali
Voglio vedere mio nonno di Djarakpangan
vivere del suo raccolto
Consumiamo locale, consumiamo i nostri prodotti
Un uomo nato in salute, che mangia male
Beve male è un’umiliazione
Che gli alimenti locali siano la nostra sola medicina
Consumiamo prodotti locali
Consumiamo i nostri prodotti
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Consumiamo i prodotti di Djarakpangan [Consommons les produits de Djarakpangan, di Miman Myriam Fabiola]
Traduzione di Giovanna Molinelli
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