Mi guardi
e vedi:
Nera
Africana
Il male.
Storci il naso
e come un maiale
sbuffi…
o è un ghigno?
O forse, solo forse…
mentre scappi via come uno scarafaggio
ti chiedi cosa sono?
Sono nera
Sono africana
Una figlia del continente
che una volta chiamavi “nero”
Il nero che era bellezza selvaggia.
La mia pelle è del colore della terra
che nutre la vita
Il mio sangue è del colore del sole
quando tramonta
I miei capelli sono una massa di nodi
neri e stopposi.
Sono nera
Sono africana
I miei piedi sono tutt’uno con la terra
E le montagne e i fiumi, i mari e le foreste
I miei antenati hanno scolpito
il mondo in cui vivi
Nutrendo il tuo ego bianco con il loro sangue
sudore e nostalgia
Proprio come hanno nutrito
le zanzare della madrepatria
Ad ogni puntura sono diventate più robuste
sfindando l’estinzione
Erano nere
Erano africane
Sono nera
Sono africana
Siamo neri
Siamo africani.
Quindi…
Ho offeso la tua sensibilità, sorella?
***
Sono nera [I Am Black, di Regina Asinde]
Traduzione di Michela Rampoldi
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