Sono il battito di tamburi e i passi di danza dei popoli nomadi
Poeti di canti e pascoli
Buongiorno a voi
Sono la speranza che fiorisce in un giardino di angosce
Sono un’oasi di pace in un deserto di indifferenze
Sono il coraggio che a volte si eclissa nell’ombra della paura
E sì, lo so
Nel profondo della mia anima
Un desiderio prende forma, quello di amare senza limiti
Donarmi alla vita
Udire da lontano i canti di gioia di coloro chiamati “stranieri”
Coloro che vengono rifiutati, ma la cui forza ci unisce
Coloro di qui, d’altrove e d’oltre mare
Sono un libro che si apre a voi
Perciò vivete in ognuna delle mie pagine
Leggete le mie frasi che ispirano
Sì, che ispirano, che parlano di me,
Di noi e di voi che mi leggete
Perciò io lotto, per ritrovare il mio e il vostro posto
Quello che ci è stato confiscato dalla società
Voglio viaggiare oltre le barriere tribali e razziali
Tra Hutu e Tutsi, Kumu e Nande
Sulla strada della guerra, io accenderò una lampada di speranza
Perché per sempre brillino le promesse del futuro
La nostra speranza vive e l’amore la ravviva
Nel profondo del nostro impegno, il nostro silenzio si esprime, e questo spaventa chi ci opprime
La nostra speranza canta
A volte al ritmo delle nostre pene e delle nostre paure
Il mondo lo ridipingiamo
In una nazione senza fede, per la quale la pace è solo una frase
Con il cuore afflitto e solitario
Aspettando un abbraccio sincero per guarire
Con i sogni falciati dalla brutalità dei dubbi e delle loro scosse
La nostra speranza è una dose d’amore iniettata nelle vene
Della nostra società in agonia per l’egoismo
La nostra speranza è un ultimo fiore sulla scenografia del domani
La nostra speranza vive
La nostra speranza vibra
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Traduzione di Marta Zonca
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