Il filo legato alla disperazione si slega e leggo facilmente negli occhi
Non è necessario essere un Oracolo per vederlo, avere la conoscenza divina
Vedere per prevedere che niente va, niente viene
Ciò che viene e riviene senza niente, va come uno che “non vale niente”
Niente vale di più agli occhi di un disperato
Che di sperare di assaporare il sapore di un futuro migliore
Migliore sarà domani a credere i discorsi dei nostri Capi di Stato
Di Stato è la precaria situazione che imperversa in periferia
Zeppe le periferie, di giovani oziosi impazziti
Delinquenti che sperano di mangiare a sazietà facendo a pugni
Grazie ai loro machete affilati
Senza fede né legge, nell’oscurità vige la legge dell’insicurezza
La sicurezza non è la loro priorità
Prioritarie saranno le elezioni che si terranno in un futuro molto prossimo
Futuri rinchiusi, nell’assoluta solitudine
Di una speranza di volere senza potere realizzarli
Terra che ha visto nascere Kwame Nkrumah
Terra dove fu giustiziato Patrice Lumumba
Terra di fieri guerrieri della tempra di Sankara
Terra di Sidy Hadj Malick, Baye Niass, Ahmadou Bamba
Africa, prima civiltà dai tempi delle piramidi
Terra che ha troppo sofferto per le tirannidi delle sue guide
Avide di buon senso e d’umanità, rese troppo zelanti dal potere
Eccesso di potere che rende pazzi, rimpingua le loro tasche con il nostro sudore
La vicendevole uccisione di Hutu e Tutsi con tristezza la storia l’ha constatata
L’apartheid ha fatto la sua parte nella triste storia che si è perpetuata
Troppi colpi di Stato – troppe guerre civili
Troppe immagini negative in tv – troppa negatività a loro immagine
Molti i capi di Stato demagoghi che si dicono interessati
Agli interessi delle popolazioni inquinate da una politica faziosa solo per fare una vita da pascià
Basta! Vogliamo un continente unito
Basta! Diciamo no alle guerre sfrenate
Basta! Diciamo no a un’Africa a ferro e fuoco
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[Traduzione di Marta Zonca]
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