Nusayba Alareer

Hai assistito a una brutale
atrocità di guerra, un crimine contro l’umanità
Fiori di campo in spazi aperti
Fiori di campo in spazi chiusi,
in spazi che sono stati manomessi
Hai perso un marito, i tuoi figli
hanno perso un padre, il mondo ha perso un poeta
Mi siedo nella mia stanza e scrivo questa poesia
Anch’io ho assistito a crimini contro l’umanità
Tu, Palestina, vieni a me in sogno
Tu, Gaza, vieni a me in sogno
Tu, Rafah, vieni a me in sogno
Tu, ogni poeta ucciso, ogni bambino esanime,
ogni mostro in guerra, in vita
Voi, tutti i martiri, venite a me
Tu, Refaat Alareer, vieni a me in sogno
Tu, Omar Abu Shaweesh, vieni a me in sogno
Tu, Yousef Dawas, vieni a me in sogno
Voi tutti venite a me
come Hemingway o la chiesa
come i pescibanana
come Fitzgerald, J.D. Salinger
John Updike
l’immaginazione smisurata
di M. Night Shyamalan
Prima di svegliarmi del tutto
mi accorgo che sto perdendo la voce
Che un altro bambino palestinese
è morto, (il corpo ritrovato in un fosso), che ci sono più martiri
oggi di quanti ce ne fossero ieri
Dove sono tutti i poeti e gli scrittori
Chiedi a Refaat Alareer, lui sa
Chiedi a Omar Abu Shaweesh, lui sa
Chiedi a Yousef Dawas, lui sa
Quanto sia doloroso morire giovane
E ancora più doloroso vivere senza speranza,
vivere senza pane, rincorrere
la fame, sopravvivere della polvere
di un campo profughi.

*****

[Su gentile concessione dell’autrice]

Traduzione di Gaia Resta

Link all’originale in inglese

 

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