Là si erge come un eucalipto
sorride ma in cuor suo è austera
in lei vive il sole che minaccia l’oscurità
i suoi denti rischiarano il latte nell’ajiu*
le curve dei suoi sorrisi
così affilate da abbattere alberi consumarono un ragazzo
Ma nel suo profondo
scorre un fiume di turbamenti
la crocifissione è concreta
inghiotte dolori
e tradisce sé stessa
Lei, vera definizione di una madre
Le è negata l’onestà
è un lupo quello con cui si allontana
ma le viene fatto credere sia una costola
fai questo e non quello
fai quello e non questo
deve essere a completa disposizione
o peggio per lei…
In caso contrario è di loro proprietà
Suo padre la concede in matrimonio
la sua opinione non è necessaria… punto
non ha voce in capitolo nelle decisioni della comunità
è ovvio che gli esseri inferiori non hanno nulla
anche quando ha il permesso di muovere le ali
lei pensa sia un gioco
Un’altra Eva quale è lei
la Gezabele che è in lei
essendo una delle tante mogli è sepolta viva
in una qualsiasi posizione,
smette di essere sé stessa,
affinché regni la pace
“Si vanta e pensa di essere Amata”
E tu cosa pensi?
Ma dolorosamente,
il Pastore le sigilla le labbra con lo scotch
“Gesù è la risposta”.
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*Ajiu: frutto che cresce fino a raggiungere le dimensioni di una zucca. Giunto a maturazione viene raccolto, e la punta superiore tagliata per ricavarne un’apertura. Dopo aver rimosso i semi, il frutto viene lasciato asciugare e, poiché al suo interno è cavo, viene poi utilizzato per conservare il latte.
[Su gentile concessione dell’autrice]
Traduzione di Marta Zonca
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