Il mio destino in mostra

Una donna è un vaso di miele velenoso.

Una donna e il cielo, imprevedibili.

Sì, è questa la voce dietro la carne!

Cancellatela e ditemi che manifesto rimane alla nazione.

Ascoltate.

Sulla strada verso scuola i giunchi cantano una canzone.

“Tuo zio ha un patto segreto,

poiché l’alimentazione è un dilungarsi”

Eppure, mio fratello ed io tacciamo

il lamento dei vermi affamati,

dopo il solo fiutare gli aromi del vicinato.

Dopo tre soli, il mondo giunge al termine.

Lui consegnò la mia mano al suo amico per l’eternità.

Dopo tutto i giunchi avevano ragione nel loro emendamento,

la vastità lo benediceva, le scorciatoie sono potenti!

Lo guardai dritto negli occhi ammiccando,

il suo volto un quadro di Innocenti.

“Ha una Mercedes Benz… vuol dire tutto”

Echi dalla tomba del ventre di nostro zio.

Perché spinose le mie visioni?

Ho solo sognato, la realtà è tra le mani.

Trascinata a letto, ora ho in grembo un’altra vita ancora.

In nove lune, un vento solenne lo soffiò verso una nuova cattura,

ma io nella maternità, attanagliata dalla depressione perinatale,

L’emorragia postparto ha rivendicato il mio respiro.

Sono andata nella Gloria

Proprio come mamma, le spezie potranno sicuramente vagare libere

Almeno chi è in lutto penserà che tutto fosse santo.

*****

[Su gentile concessione dell’autrice]

Traduzione di Marta Zonca

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