I
Sono una puttana
Sono una prostituta
Sono una donna facile
Ho iniziato troppo presto
A che età non lo so più
Ho malattie veneree
Non mi toccare
Non mi guardare
Non mi eccitare
Altrimenti poco importa
Il suo colore la sua taglia la sua età
Me lo sbatte dentro e questo è tutto
II
Sono una puttana
Sono una prostituta
Ho a malapena intrapreso gli studi
Imparato un mestiere
Provato a fare affari
Non mi è andato bene nulla
Non sono buona a niente
A niente
No
Sono molto dotata
Superdotata in qualcosa
Nelle tecniche
Di contrazione
Di restringimento
Di oscillamento
Di simulazione
Non mi assaggiare
Perché altrimenti tornerai
E nel mio bacino ti seppellirò
III
Sono una puttana
Sono una prostituta
Sono nata nell’opulenza
Una bambina viziata
E anche se mio padre è morto
E poi anche mia madre
Devo continuare a vivere nell’agiatezza
Tanto peggio per gli amici di mio padre
Per i suoi colleghi
E persino per mio zio che si è impossessato
dei beni di mio padre
Me li renderà in altro modo
IV
Sono una puttana
Sono una prostituta
Sono una donna intelligente
Domino l’arte della manipolazione
Al posto di fare un lavoro
Come fanno molti, senza voglia
Io coniugo ninfomania e mitomania
Mi adorno d’oro
Percorro il mondo grazie alla mia femminilità
Corro sulle macchine più belle
I ricconi vengono a pascolare nel mio prato privato
Non mi paragonare
Non mi paragonare alle altre
Io, io sono una puttana
Infine, non vi fa piacere che lo dica
Ma chi si sente migliore
Mi scagli contro la prima pietra.
***
Sono una prostituta [I’m a ho, di Afi Gbegbi Woetomenyui]
Traduzione di Giovanna Molinelli
Link alla versione originale
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