Sono qui a raccontarti la storia di una donna
che si odiava
Non perché fosse povera o brutta
Non perché fosse orfana o senza tetto
Ma si odiava ugualmente
E sono qui a raccontarti la storia di un uomo
che odiava la sua vita
Ne temeva ogni singolo momento
Si svegliava ogni giorno con il fardello di questo mondo
Che gli gravava pesante sulle spalle sottili
Avevano tutto
Automobili, denaro, proprietà
qualunque cosa ti venga in mente
Avevano già provato tutto
Droghe, alcol, ecstasy, alpinismo, paracadutismo…
Ma erano tristi nell’anima
Il vuoto nel cuore continuava ad allargarsi
Continuavano a versare lacrime appena erano soli
Erano la rappresentazione dell’infelicità
Ogni passo della loro vita era monitorato dalla società
Dovevano seguire il modello approvato
Conformarsi al sistema di norme e regole della società
La cravatta svolazzante lo soffocava
Quei tacchi altissimi le distruggevano i piedi
Il completo troppo caldo
Il corsetto troppo stretto
Solo per raggiungere l’aspetto approvato di una vera signora
Lei ha tanta fame
Eppure ogni notte svuota il piatto nella spazzatura
perché sa che, anche se il suo corpo non lo rifiutasse
lei stessa lo vomiterebbe nel lavandino
Anoressia
Conformità
Lui affoga nell’alcol ogni sera
p frché i sonniferi non bastano
Sa che neppure nel sonno
può vivere il suo sogno
ma solo quello di suo padre
Ogni passo della loro vita
era deciso sin dalla nascita
Frequentare una buona scuola, trovare un buon lavoro
Sistemarsi e avere figli
Lei ha dovuto sposarsi per denaro
Lui ha dovuto sposarsi per il potere e la posizione
Niente amore, amore mai, solo dovere
Hanno ascoltato chi diceva
che non si poteva trascinare
il buon nome della famiglia nel fango
Nessuna delle mie figlie sposerà un commediante
Nessuno dei miei figli sposerà una ballerina
Hanno dovuto rinunciare ai loro sogni
Lei voleva solo macchiarsi le mani di vernice
e dipingere un nuovo mondo in cui fosse libera di volare
Lui voleva solo scrivere dolce, dolce poesia
Voleva raccontare la storia della donna africana
La sua bellezza, la sua forza e le sue lotte
Eppure, la pittrice dentro di lei fu soppressa
E fu soppresso lo scrittore dentro di lui
Soppresso perché la mamma la vuole medico
e il babbo lo vuole ingegnere
Soppressi finché il loro vero sé è scomparso
Così sono diventati strani esseri senza anima
Che percorrono la terra tutti variopinti
Ma contano i giorni che li separano dalla fine
Ecco la ricompensa a conformarsi:
piacere a tutti tranne che a te stesso
Vivi per te
Vivi per i tuoi sogni
Non rinunciare alle tue passioni
per compiacere la società o chiunque altro
Segui la tua vita
Perché tu hai un potere straordinario
***
Approvazione dell’anima [Soul Approval, di Brenda Dokmah Bakomora]
Traduzione di Maria Luisa Vezzali
Link alla versione originale