Ragazza

Sono la figlia delle donne scomunicate,

la moglie dei pescatori dalle reti vuote,

la moglie dei contadini dalle terre aride,

la madre delle adolescenti nei gruppi armati,

le urla contro tempo dopo ogni stupro nei nostri campi,

i canti di dolore di quelle primipare che offrono solo miseria come primo latte materno,

frutto delle viscere di queste eroine che bruciano

dentro

Le lacrime delle mutilate

In mezzo a mille e uno colori, io non ho ritrovato la mia razza

Sono questo schiaffo, questo pugno,

Questo sputo dopo ogni rifiuto

Sono segretaria, receptionist degli abusi sessuali dei miei superiori

Sono questo punto sessualmente trasmissibile

 

Sono figlia e nipote di mio nonno

Nipote e bambina del fratello di mia madre

Frutto del peccato tra una credente e il suo pastore

Un feto apolide

Sono quell’errore nei vostri patti

Quella firma sui documenti del vostro divorzio

Quelle epigrafi sulle tombe dei nostri militanti

Quel libro scritto e interpretato con lenti diverse da ogni comunità

Esse hanno voluto cancellare, correggere ogni mia pagina

E hanno voluto che il mio epilogo precedesse il prologo

 

Tra inazione, gelosia ed emancipazione

La soluzione resta muta

Voglio l’uguaglianza, ma quante volte ho lottato per raggiungerla

Voglio realizzarmi, ma quante volte hanno creduto

in me e ho creduto a mia volta negli altri?

 

Così, mi hanno privato di questo diritto

Di sognare e credere che esista un futuro migliore rispetto al buio che ricordo

Donna ambasciatrice, musa, assistente di volo, sostenitrice di diritti negati

Consolatrice di nazioni in lacrime

Soldato, colei che annuncia vittoria sul campo di battaglia

Colei che combatte senza sosta per la dignità e l’integrità dei popoli

Attivista, religiosa

Sono colei che con o senza petrolio accende le lampade dei vostri cuori

Sono colei che vi fa deporre le armi in quelle vostre guerre senza fine e assume il controllo su tutto

Sono quella vittoria acclamata in anticipo

Quel fiume di gioia che scorre sulle terre rosse e su rive sconosciute

Sono colei che nascerà e uscirà dalla placenta della speranza

Con una fiaccola di resilienza

 

Figlia della giustizia di Rosa Parks

Nipote della saggezza, Nkrumah, Magufuli, Bob Marley

Ereditiera della libertà

Figlia di Martin Luther King e di Harriet Tubman

Di Malcolm X, Colui che non ha mai subito in

silenzio,

Dal suo fervore, ho ereditato la ricerca della verità,

La figlia di Marcus Garvey

Nelle mie vene scorre il sangue della dignità ritrovata,

Il richiamo del ritorno, la forza di un’identità accettata

Figlia delle amazzoni del Dahomey

Dalla loro forza, ho tratto la rabbia di vincere, lo spirito indomabile,

La resilienza di fronte alle difficoltà, il cuore inarrestabile.

Nel mio corpo risuonano i tamburi del loro coraggio,

Il canto delle lame, la danza della vittoria

Sono la figlia di Lumumba

Dal suo ideale, ho tratto l’amore per la libertà

la sete di giustizia per la mia terra.

Indosso la sua speranza, la sua voce che rifiuta il silenzio.

Ecco chi io sono.

Figlia di Goma e delle sue orribili baraccopoli.

La mia pelle è dipinta dal sole e dalle lacrime,

Il mio cuore batte al ritmo dei boati dei miei vulcani, tra speranza e frastuono.

 

Quindi, quando mi vedi, non cercare un’ombra pallida,

Sono la somma di questi giganti,

La mia anima è un faro, Sono la fiamma che resiste

alle correnti di dolore

Sono la figlia di quelle donne che non si sono mai arrese.

Di quelle donne calpestate e tradite

Quelle donne che han portato a lungo sulle proprie spalle il peso di clichés e disprezzi

 

Nei miei passi risuona l’eco della loro sacra lotta,

La voce che trascende le ingiustizie

La forza di ricreare tutto.

*****

Traduzione di Marta Zonca

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