A lungo caricaturata come un fatale vuoto
A lungo considerata come un bidone della spazzatura
Discarica collettiva dove si getta tutto ciò che è indecente
A lungo vissuta all’ombra della paura
Sotto l’influenza di calunnie, insulti e torture
Oggi tengo in mano il mio orologio, non ho bisogno di leggere il vostro tempo
Non mi difenderò da nessuno, formo colei che sono
Non sono in ritardo sulla storia, ero semplicemente fuori tempo
Quando alcune si definivano femministe, io rimanevo una fossa per il mondo
Eccomi all’alba di una nuova era
in cui il valore della ragazza viene riconosciuto dalla donna
in cui la paura genera coraggio
in cui l’ardore resta la mia unica arma
Ero solo un oggetto di riposo sessuale
Uno strumento per alleviare ogni tipo di stress
A beneficio dei loro piaceri,
Hanno accreditato il mio conto con escissioni
Per pareggiarlo con atroci dolori
L’umiliazione e la tortura erano la mia arteria e la mia vena, l’arena dei miei dubbi
Il sesso debole era l’appellativo, chi ne conosceva il peso?
Cos’era il sesso più forte se non il loro mortale egoismo?
Anche quando dicevano di fare una rivoluzione,
il mio presente era castrato, il mio futuro evirato
Sono rimasta prigioniera per molto tempo tra le quattro mura del dubbio
Dalle lacrime della mia angoscia ho attinto energia
per liberare finalmente il mio futuro a lungo prigioniero
Da ogni parte risuonavano solo i pregiudizi del secondo sesso, quello debole
Conoscevano davvero il genere del mio cervello?
Il mio futuro a lungo annegato nel mare dei pregiudizi
Oggi ripescata all’amo della fiducia in me stessa
Nel regno degli innovatori e degli intraprendenti
Non avevo nemmeno il grado di serva
Armata fino ai denti di coraggio e audacia
Eccomi, padrona del trono, io sono sul palcoscenico e voi?
Il palcoscenico è il mio trono.
D’ora in poi sono impavida
Non sono in competizione con nessuno
Non ci sono paragoni
Mentre loro si vantano di trasportare tonnellate di bagagli
Io sostengo una casa intera
Quindi smetto di piangere
Per insegnarvi a sorridere
Non chiedo più la parità, impongo l’equità
Mi dicevano che una donna è impotente
Ma il palcoscenico ora è mio.
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[Su gentile concessione dell’autrice]
Traduzione di Maria Luisa Vezzali
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