Autonegoziazione

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Il pensiero del contatto fisico ha ricominciato a spaventarti.

1. Una mattina, mentre preparavi la colazione, il parente di tua madre allunga le braccia e afferra il tuo seno. La tua mente viaggia nei ricordi e hai sette anni e un’altra donna sta giocando a filetto con le tue parti intime.
2. Forse è perché quando, per la seconda volta in vita tua, hai cercato di dire a tua madre che qualcuno ha cercato di entrare a forza nel tuo corpo, che ciò ti ha messo a disagio, che ciò ha lasciato un vaso aperto, un caos disordinato, un suono soffocato, che ciò ha risvegliato un luogo doloroso nella tua mente, tutto ciò che lei ha detto è stato “ignoralo e basta”.
3. Forse la ragazzina che vive sotto la tua pelle è finalmente stanca dell’attesa. Forse ha smesso di sognare una dimora che può essere trovata nella donna che ti ha dato alla luce. Forse si sta finalmente stiracchiando dalla posizione rannicchiata a cui si era abituata e sta assumendo la posizione di un cane rabbioso che protegge le cose che ancora si ricorda di possedere.
4. L’altro giorno ti ritrovi con l’uomo di cui ti stai innamorando, e ogni volta che lui cerca di toccarti, devi ricordare alla ragazzina sotto la tua pelle che va bene, che lui è un porto sicuro, che lui è a conoscenza di lei, che vuole proteggerla.
5. Ci sono due versioni di te in questo corpo. La prima impara a sopravvivere ai rapporti intimi non rimanendo sobria. La seconda è in perenne negoziazione con la prima, ricordandole tutti i motivi per cui dovrebbe continuare a dare una seconda possibilità alla vita.

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Traduzione di Giovanna Molinelli

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