TERRE CHE PIANGONO
(2023)
Susan Kiguli, poetessa ugandese pubblicata qui per la prima volta in Italia, ha una peculiarità: parla degli orrori – come il genocidio del 1994 in Rwanda o le violenze nel suo Paese – con uno sguardo severo che nello stesso tempo rifiuta la rabbia cieca. Uno sguardo e una parola che rimangono teneri e avvolgenti: «Ti ho osservata / con il curioso interesse di una bimba confusa / mentre hai incarnato la filosofia sopravvivi e vinci / sono convinta che / se imparassi queste lezioni e le apprendessi bene / avrebbe inizio una rivoluzione / una rivoluzione per sostenere / la splendida nazione / nella quale sono nata».
Edizione per il premio del Festival internazionale di poesia civile di Vercelli a cura di Antonella Sinopoli con traduzione di Marta Zonca (Interlinea edizioni).
UNA STORIA DI SPARIZIONE
(2025)
La migrazione, la violenza sessuale, le questioni di genere, la malattia mentale e la memoria sono al centro di Una storia di sparizione di Sarah Lubala, debutto poetico dell’autrice di origini congolesi.
Al cuore della raccolta c’è lo sradicamento forzato da quel Paese che di lì a poco sarebbe diventato Repubblica Democratica del Congo, cuore verde dell’Africa, ancora oggi teatro di conflitti sanguinosi che lo pongono al centro dello scacchiere internazionale. Attraverso lo sguardo di Lubala, la storia del Congo e quella della sua famiglia si intrecciano dentro una narrazione poetica in cui il tempo stesso diventa un fiume in cui il passato e il presente rappresentano un’unica dimensione liquida e mutevole.
A cura di Antonella Sinopoli con traduzione di Gaia Resta (Capovolte edizioni).

BLACK SISTERS
(2025)
Le donne e la guerra nell’Africa subsahariana
Nel racconto degli eventi della storia africana – quella del passato così come quella contemporanea – si tende a dimenticare la figura femminile. Eppure le donne hanno avuto e rivestono tutt’oggi un ruolo importante in fasi e momenti fondamentali del percorso storico del continente. Questo libro vuole dare visibilità a tutte le donne africane, sia a quelle dimenticate nei campi profughi o costrette a subire continui abusi di potere, sia alle eroine silenziate, escluse da una narrazione sempre al maschile, nonostante abbiano dato un immenso contributo alla Storia.
Di Antonella Sinopoli (Infinito edizioni).

