Io sono, io sono il cassero al di sotto del “vascello”
Sono colei che è picchiata, senza scrupolo maltrattata
Porto il fardello senza pagaie
Sono diventata oggetto, utilizzato per soddisfare un bisogno carnale
Per una prima visita sentimentale
La pioggia non ha esitato a bagnar le mie gote
In fondo al baratro risuona muta la mia voce
Successe in una camera buia del cassero al di sotto del “vascello”
Lui tradì la mia fiducia
Mi trasformò in un oggetto di perfido godimento
Ho l’impressione che non tema Dio.
Di giorno pare un re,
Tutti lo elogiano e lui se ne vanta,
Così dicono che son fortunata ad avere un padre come lui,
Se solo sapessero cosa si cela dietro quel sipario..
Sono il cassero al di sotto del “vascello”
C’è un detto tra i Wolof, uno non dice tutto quello che sa.
In silenzio, soffro
Mia madre piange nell’ombra
Vive nella paura senza sapere quello che sopporto.
Odio questo signore, veder lui è come vedere la mia tomba
Se solo non temessi Dio.
Lui dice spesso che….. (rubare vuol dire prendere quel che si vuole)
Rubare la verginità della propria figlia è normale?
Il male è diventato normale
Il bene anormale
È la provocazione dell’invocazione alla mia vocazione
La penetrazione mi ha strappata senza esitazione né eccitazione
Lui mi ha fatto a pezzi, ha infranto il mio futuro
La mia vita non ha più alcun senso
Provo vergogna a guardare in faccia la gente
Vergogna ad incrociare lo sguardo di mamma
Condivido lo stesso uomo con la mia cara madre
Sono la figlia che è stata a letto coi suoi zii, col padre e il fratello
Sono la figlia la cui madre va a letto con il padre di mio padre
Se soltanto potessi metter fine a questo dramma
Tutte le donne sarebbero trattate da vere regine.
Qualunque sia la tua appartenenza
Sappi che ho bisogno di te per accettare la sfida
No alla violenza
No alla discriminazione verso le donne
Wassalam *
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[Traduzione di Marta Zonca]
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